Proposta shock che deriva dallo strapotere dell’Arabia Saudita e dei ricchi proprietari dei club che stanno investendo sul mercato.
Un’estate davvero assurda e particolare per il calciomercato internazionale. È ciò che si sta vivendo in questo 2023, dove vige una regola non scritta: lo strapotere economico delle nuove potenze calcistiche dall’Arabia Saudita.
Un’ondata di petroldollari sul calcio europeo che sta sconvolgendo tutti. Infatti sono già numerosi i fuoriclasse occidentali che hanno accettato le lusinghe degli arabi. Ad aprire le danze è stato Cristiano Ronaldo, già a gennaio ingaggiato dall’Al-Nassr, ma nelle ultime settimane lo hanno seguito i vari Benzema, Kanté, Koulibaly e per ultimo anche Milinkovic-Savic.
La FIFA è spaventata da questa tendenza che rischia di creare uno squilibrio soprattutto finanziario. L’ultima trovata per frenare tali eccessi è stata quella di bloccare al momento il mercato dell’Al-Nassr, per un mancato versamento. Ma basterà tale atto di controllo per chiudere i rubinetti arabi?
Il rischio è quello di una spaccatura e di un calo ponderale di interesse per il calcio europeo, che storicamente ha sempre rappresentato l’élite di questo sport. Alessandro Giudice, analista finanziario intervenuto sulle frequenze di Radio Napoli Centrale, ha voluto dire la sua in tal senso cercando una soluzione.
“Si rischia un gioco al massacro con l’Arabia Saudita – ha ammesso Giudice – Il tentativo della FIFA di bloccare club come l’Al-Nassr mi sembra più un atto burocratico. Per me la soluzione sarebbe portare l’Arabia Saudita nel circuito UEFA, così da non disperdere la vetrina della Champions League ai campioni che hanno scelto di andare in oriente. Tra qualche anno avremo grossi problemi”.
L’idea è quella dunque di inserire la lega calcio saudita all’interno del calcio europeo, sia per dare visibilità ai fuoriclasse. Ma anche con l’idea di controllare le spese ed i conti di queste ricche società con il Fair Play Finanziario. Ma Giudice stesso ha fatto capire che si tratta di un provvedimento molto difficile da attuare.
“Se i club arabi dovessero sottostare alle regole finanziarie della UEFA potrebbe esserci un margine, ma la vedo difficile” – ha concluso Giudice nel suo intervento, facendo capire come l’Arabia Saudita oggi viene vista come una grande possibilità. Sia per i calciatori per guadagnare stipendi faraonici, sia per i club europei per cedere e far circolare più denaro. Ma il rischio resta sempre quello di uno svilimento e di uno strapotere economico sbilanciato.
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