Un altro gravissimo lutto ha colpito il mondo dello sport: come giocatore ma soprattutto allenatore è diventato una leggenda
Ci sono sport che in alcune nazioni diventano oggetti di vero culto. E ci sono allenatori che proprio per questo si trasformano in eroi nazionali, lasciando indelebile. Ecco perché il lutto che ha colpito il mondo del basket maschile è decisamente pesante.
A 85 anni infatti nella sua Zagabria si è spento Mirko Novosel, una vera leggenda nel mondo della palla a spicchi, anche in Italia. Perché in effetti la sua strada spesso ha incrociato quella della nazionale azzurra e in carriera è stato ad allenare anche nella nostra Serie A. Nato il 30 giugno 1938 a Zagabria, Novosel ha cominciato presto con la pallacanestro. Per quindici anni ha indossato la maglia della squadra più prestigiosa nella capitale di quella che oggi è Croazia, la Lokomotiva (poi diventata Cibona).
Quando ha appeso le scarpette al chiodo, ha deciso comunque di mettersi al servizio di una delle nazionali più rappresentative di sempre, quella jugoslava. Prima è diventato allenatore capo e poi direttore tecnico, affiancato da Ranko Žeravica.
Sotto la sua guida la Jugoslavia ha vinto due Europei, nel 1973 e 1975, ma soprattutto l’argento alle Olimpiadi di Montreal 1976, l’oro a Mosca 1980 battendo l’Italia di Sandro Gamba e il bronzo a Los Angeles 1984. Erano quelli gli anni di giocatori leggendari, tutti passati alla storia, come Kićanović e Žižić, Knego e Ćosić, Dalipagić e Delibašić, cresciuti sotto la sua guida.
Ma dal 1976 al 1988 Mirko Novosel è stato anche il capo allenatore del Cibona Zagabria, la squadra che anche grazie a lui ha coronato un sogno. Perché il basket in quella che fino agli inizi degli anni ’90 è stata Jugoslavia era lo sport in assoluto più seguito dal pubblico.
Guidato da Novosel, il Cibona è diventato uno dei migliori club europei a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, vincendo due scudetti jugoslavi, sette coppe nazionali e due Coppe delle Coppe. Al palmarés però mancava ancora un titolo, quello più prestigioso. La Coppa Campioni, oggi di fatto diventata Eurolega, si stava trasformando da sogno in incubo.
Ma nel 1984 fu lui a convincere Dražen Petrović a trasferirsi da Sebenico a Zagabria sulle orme el fratello Aza. In realtà la stella del basket slavo aveva già diverse opzioni anche nella NBA, ma fu la mossa vincente per entrambi. Così il Cibona vinse due Coppe Campioni di fila, nel 1985 e 1986 con una squadra che oltre ai fratelli Petrovic aveva giocatori come Čutura, Knego, Vukičević e Nakić.
Esaurita la sua esperienza in patria, nel 1988 arrivò in Italia. Per due stagioni infatti Novosel è stato il tecnico della Paini Napoli, oggi Gevi, predicando basket anche in Italia e facendo crescere la squadra. E non a caso il club lo ha ricordato con un post commosso mentre l’attuale allenatore, il croato Igor Miličić gli ha rivolto parole dolci.
“Una perdita enorme per tutta la comunità del basket. Non solo in Croazia, ma in tutto il mondo dove era profondamente rispettato, soprattutto a Napoli. Ha lasciato una traccia profonda dietro di lui”.Nel 2007 per i suoi grandi risultati è entrato di diritto nella Hall of Fame del basket a Springfield e nessuno lo dimenticherà.
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