È accaduto davvero di tutto allo Sky Stadium di Wellington, in Nuova Zelanda, teatro dell’amarissima eliminazione delle Azzurre
Roba da non crederci. Forse nemmeno nei peggiori incubi qualcuno avrebbe potuto profetizzare un epilogo del genere. La Nazionale femminile di calcio, dopo aveer raggiunto i quarti di finale nell’edizione in terra di Francia nel 2019, esce clamorosamente nella fase a gironi perdendo la sua seconda gara consecutiva.
Dopo la cinquina subita dalla Svezia, ci si aspettava una reazione dalle ragazze di Milena Bertolini, alle quali tra l’altro sarebbe bastato a conti fatti un pareggio data la concomitante sconfitta dell’Argentina perr mano sempre delle scandinave. È invece accaduto l’incredibile. L’irreparabile. L’Italia ha perso. Contro il Sudafrica. Ma fa male soprattutto rivedere come sia maturata la sconfitta. Non è infatti bastato il vantaggio iniziale – era il minuto 11 – firmato Caruso per indirizzare gara e qualificazione in un certo modo.
Già perchè le africane hanno insospettabilmente iniziato a prendere campo, tenendo almeno un po’ sulle corde le nostre ragazze. Poi, improvvisamente, l’episodio che ha cambiato il Mondiale delle Azzurre. “Da lì in avanti abbiamo preso paura“, avrebbe poi avuto modo di dire una sconfortata Bertolini a fine gara. Il minuto 32 della sfida tra Italia e Sudafrica non verrà dimenticato tanto facilmente da Benedetta Orsi e da Francesca Durante.
Attaccata in pressing da un’avversaria, la 23 enne centrale del Sassuolo ha effettuato un retropassaggio certamente troppo forte all’indirizzo della compagna, l’interista Durante – insignita nella scorsa stagione del premio di miglior portiere della Serie A – che non ha fatto in tempo ad arrivare sulla palla, che così è rotolata in rete provocando l’insperato, per le modalità con le quali è avvenuto – pareggio delle africane.
Sguardi increduli in campo e in panchina al momento del goffo autogol di Orsi, che comunque divide parte delle responsabilità con la compagna nerazzurra, che avrebbe anche potuto – date le circostanze eccezionali – tuffarsi con le mani protese verso la sfera pur di non far entrare la stessa in rete.
Resta il fatto che da lì in avanti la gara delle Azzurre si è trasformata in un incubo, col Sudafrica che è poi pervenuto al vantaggio al minuto 67. L’Italia ha poi raddrizzato la gara sempre con Caruso – doppietta personale – al 74′, salvo poi subire il gol del definitivo 3-2 al 92′, quando mancavano ancora 9 minuti di gioco dato il maxi recupero di 11 giri d’orologio stabilito dall’arbitro.
L’Italia esce così mestamente dal Mondiale per mano di una rappresentativa che mai prima di oggi aveva vinto una gara nella kermesse iridata. La nuova Corea del Nord, per l’Italia femminile, ha i colori della patria di Nelson Mandela.
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