La Juventus non lo cede più. Nel mercato più complicato degli ultimi anni la società rivede alcuni suoi piani e per lui il cielo è sempre più bianconero.
Il calciomercato non si fa con la lista della spesa preparata giorni prima. Vi sono ovviamente le varie linee guida, priorità che dovranno essere, il più possibile, soddisfatte. Ma poi vi sono le opportunità che devono essere colte. Almeno alcune.
Sono un po’ come le offerte speciali del supermercato, due prodotti al prezzo di uno, oppure un buon prodotto scontato del 50%. Affari che possono modificare in corsa i progetti pensati soltanto il giorno prima. E tutto cambia in un batter d’occhio. Cambiano i profili da acquistare e mutano le strategie per le operazioni in uscita. La Juventus non rappresenta certo un’eccezione.
Anche in casa bianconera si valuta continuamente chi deve restare e chi deve andare via. E per ciascuno di coloro che saluteranno il gruppo c’è poi da valutare se trattasi di un addio temporaneo o definitivo. Mai, come in questa sessione di mercato, le uscite, e le valutazioni delle stesse, sono fondamentali per la Juventus.
Fino a venerdì scorso le uscite dovevano finanziare il mercato in entrata. Dopo l’esclusione ufficiale della Juventus dalle competizioni europee decisa dalla UEFA, le uscite diventano ancor più necessarie per ridurre ulteriormente un organico che avrà una riduzione sostanziale degli impegni ufficiali. Tutto questo movimento non riguarda però Moise Kean.
La Juventus non lo cede più
Nella Juventus che deve risistemare i conti, intenta nella ricerca della sostenibilità perduta, tutti i giocatori in rosa hanno un prezzo. Chi prima e chi dopo un po’ tutti vengono toccati dalla possibilità di essere ceduti.
Moise Kean, così come Federico Chiesa e Dusan Vlahovic, è stato toccato dall’eventualità che la Juventus potesse cederlo. E sul giovane attaccante della Juventus, classe 2000, ha detto la sua un attaccante che è nella storia della società bianconera, Fabrizio Ravanelli. Il mitico Silver Fox è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.
Queste le sue parole su Kean: “Io mi terrei Kean. A me piace. Ha avuto problematiche a livello di autostima. Anche Allegri mi ha detto che vede sempre la porta. Il mister crede in lui“. Parole importanti da chi sa bene cosa significhi indossare una maglia “pesante” come quella della Juventus.
Moise Kean rappresenta il presente ed il futuro della società bianconera, ma per Fabrizio Ravanelli potrebbe risultare importante anche per la Nazionale azzurra di Roberto Mancini, da tempo ormai alle prese con l’assenza di un attaccante di qualità. E se questo attaccante di qualità fosse proprio Moise Kean?