Addio al calcio di Gigi Buffon. Manca ancora l’ufficialità ma sembra davvero tutto deciso. Anche per il portierone azzurro è arrivato il momento di dire basta.
Naturale, previsto ed atteso, eppure è difficile da commentare l’addio al calcio di Gigi Buffon. Il portierone scolpito con il marmo della sua Carrara, tanto amato da Michelangelo, ha detto basta dopo una carriera durata quasi trent’anni.
Una carriera infinita, come le emozioni che ha regalato e le delusioni che ha provato. La rabbia per non essere riuscito ad evitare una rete evitabile e la soddisfazione di aver parato anche l’imparabile. Quasi tre decenni dove il punto di partenza si è magicamente congiunto con quello di arrivo. La città di Parma ed il Parma lo hanno accolto a braccia aperte e lui, le sue braccia ha iniziato a utilizzarle al meglio fin da quel 19 novembre 1995 quando, a soli 17 anni, le sue parate hanno bloccato il Milan di Fabio Capello.
E le soddisfazioni con il club gialloblu erano soltanto all’inizio. Come non ricordare il rigore parato al Ronaldo nerazzurro l’8 marzo 1998 e la grande vittoria europea del Parma di Alberto Malesani. E’ il 12 maggio 1999, quando a Mosca il Parma e il Marsiglia si sono contese la Coppa Uefa. Il trionfo dei ducali è netto: 3 a 0. La maniera migliore per salutare il Parma ed essere ricordato dai suoi tifosi. Il 3 luglio 2001 la Juventus lo ha acquistato dal club ducale. La sua valutazione è astronomica: 100 miliardi.
Addio al calcio di Gigi Buffon
Inizia nel 2001 un’avventura durata 17 anni. Una storia piena di successi e lastricata di dolorose sconfitte. Un legame profondo con la Juventus, e la sua juventinità, che si è saldato in maniera inscindibile ed indelebile nel 2006.
Il primo scudetto è arrivato subito, nel 2002 ed è soltanto il primo della sua personalissima stella dal momento che ne seguiranno altri nove: 2003, 2012, 2013,2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2020. L’amarezza più grande è datata 28 maggio 2003, la finale di Champions League persa ai rigori contro il Milan. In quella stagione, ironia della sorte, ha ricevuto dalla UEFA il riconoscimento come miglior giocatore della stagione. Nel 2006, nel giro di pochi mesi, la vita professionale di Gigi Buffon ha toccato i due estremi.
E’ il 9 luglio 2006, quando l’Italia di Marcello Lippi si laurea Campione del Mondo grazie anche alle sue parate. E’ il Paradiso. Soltanto due mesi dopo, il 9 settembre 2006, Gigi Buffon è sprofondato all’Inferno che ha assunto le sembianze dello stadio di Rimini che ha accolto la Juventus per la prima partita in Serie B, dopo lo scandalo di Calciopoli.
Un’avventura, quella in maglia bianconera, che sembra infinita. Invece il 19 maggio 2018 è il momento dell’addio dopo 17 anni e 656 maglie indossate ufficialmente. Il 30 maggio 2023, a Cagliari, la sua ultima partita, un infortunio al polpaccio ha leggermente anticipato l’ultima passerella, peraltro già decisa da tempo.
Un campione immenso ed un uomo che non ha mai nascosto le sue debolezze, come nel momento in cui ha confessato di aver sofferto di depressione.
Anche Superman ha sofferto di depressione. Anche il più grande portiere della storia del calcio si è mostrato straordinariamente umano. Anche per questo, e per millanta di altri motivi, dobbiamo soltanto ringraziare Gigi Buffon.