Molto più che un semplice tifoso. Icona della passione vera e rispettosa. Era apprezzato dai tifosi di tutte le squadre.
Tutto ha avuto inizio nel 1993. Rai Tre stava vivendo il suo periodo d’oro sotto la direzione illuminata di Angelo Guglielmi.
La domenica pomeriggio, quasi a sfidare lo storico contenitore di Rai Uno, Domenica in, spuntava una nuova trasmissione. Fabio Fazio e Marino Bartoletti sono gli ideatori, conduttori e tutto il resto. Il titolo è Quelli che…il calcio e non ci voleva un genio della critica televisiva per comprendere che ci si trovava davanti a qualcosa di nuovo. Qualcosa che è poi entrato nella storia della nostra tv.
Il calcio e la passione che lo muove. Il calcio però visto, letto, interpretato come un pretesto per incontrare personaggi famosi e non che partendo da un monitor e dalle immagini del campo che continuavano a scorrere raccontavano la loro vita, la loro professione, la loro passione per il calcio e tanto altro ancora. Nello studio di Quelli che…il calcio si sono visti personaggi famosi, famosi anche per la loro ritrosia ad apparire in tv.
E’ il miracolo della partita di calcio che li ha spinti lì dove hanno regalato pagine di svago che ora appartengono alle Teche Rai. Ma Quelli che…il calcio ha rappresentato l’occasione di conoscere appassionati tifosi sconosciuti che nel giro di poche settimane sono diventati personaggi popolarissimi. Tra questi il più famoso era Idris.
Se n’è andato in silenzio, dopo che per anni le sue grida di gioia hanno rallegrato le domeniche di tanti di noi. La Juventus scorreva nel suo sangue, pulsava nel suo cuore. Il bianco e nero ha sempre dominato la sua immagine, a cominciare dai suoi look, dove i colori tanto amati non erano mai assenti.
Edrissa Sanneh, questo il nome completo del giornalista, è morto all’ospedale di Brescia all’età di 72 anni dove era ricoverato da qualche settimana. Edrissa Sanneh, per tutti semplicemente Idris, era originario del Gambia e viveva a Bedizzole, in provincia di Brescia.
Nella memoria di tanti rimarranno le sue esultanze, le sue urla di gioia, le chiacchierate con i vip tifosi della Juventus come lui, così come i simpatici sfottò e i siparietti comici con i tifosi avversari presenti di studio. Ci mancherà la sua passione sfrenata per il calcio.
Ci mancherà, soprattutto, il suo tifo sviscerato ma elegante. Ci mancherà quella passione accecante che non è mai scivolata, nemmeno per un istante, nella mancanza di rispetto.
E poi ci mancherà il suo sorriso coinvolgente, il suo linguaggio forbito dove si mescolavano lingue e dialetti che rendevano l’ascolto uno spettacolo irripetibile. Ci mancheranno tante cose di Idris. Ci mancherà Idris. Ciao Fratello.
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