Grande rivoluzione in casa Psg dopo lo sfaldamento del tridente dei sogni: Al-Khelaifi è pronto per un nuovo corso
Se stavolta sarà effettivamente quella buona, il tempo sarà galantuomo. Certamente le cronache sportive degli ultimi anni, quelle basate su ciò che accade sul terreno di gioco, hanno detto indiscutibilmente una cosa: non si vincono le Champions League con le ‘figurine’.
I campionissimi, e dalle parti di Parigi sono passati davvero i più grandi con la rilevante eccezione di Cristiano Ronaldo, da soli non bastano. Serve un progetto tecnico, una programmazione seria, un equilibrio tra i sogni del potenziale e la cruda realtà del campo. Ecco che quindi, dopo lustri di investimenti folli nella costruzione di una squadra certamente più forte delle altre nei singoli, ma non come collettivo, l’ossessione Champions League è rimasta lì. Nel cassetto dei sogni.
Dopo tanti anni il Psg è riuscito a disputare solamente una volta l’ultimo atto della kermesse continentale, perdendo in finale contro il Bayern. Era l’anno del Covid, quello del calcio stravolto, con la Champions conclusasi ad agosto e sviluppatasi in forma ridotta e senza pubblico. I maligni dicono che solo grazie a quelle condizioni eccezionali i parigini, che tra l’altro hanno rischiato grossissimo in quarti di finale contro l’Atalanta, sono riusciti ad arrivare fino in fondo. Salvo poi comunque soccombere.
Non è bastata, per due stagioni, la contemporanea presenza di Kylian Mbappé, Leo Messi e Neymar per avvicinarsi ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. A questo punto, magari non del tutto per volontà propria, Nasser Al-Khealifi ha deciso di azzerare tutto. Vediamo come.
L’addio di Leo Messi aveva già rappresentato il fallimento del precedente disegno. Il clamoroso strappo di Kylian Mbappé, che ha annunciato di non voler restare e di andare via a a zero a giugno, ha trascinato anche l’amico Neymar a partorire l’idea dell’addio immediato.
Il francese, che sia ceduto o meno nel corso di questa estate al Real, è comunque stato messo fuori rosa a tempo indeterminato. Quindi non è più considerato una risorsa dal suo club. A questo punto l’ex tennista qatariota, con l’ausilio del nuovo tecnico Luis Enrique, è pronto a varare il nuovo corso. Una rivoluzione interna per dire addio a ‘stelle viziate’ e creare un nuovo club con gioco e situazioni differenti.
La squadra della capitale dovrebbe ripartire, in attacco, da un tridente tutto nuovo. Gonçalo Ramos, già arrivato in prestito dal Benfica, sarà la punta centrale. Ai suoi lati dovrebbero agire Ousmane Dembelé, che sta per essere prelevato dal Barcellona, e Randal Kolo Muani, che a fine mercato potrebbe trasferirsi a Parigi per una cifra superiore ai 75 milioni. Una vera e propria rivoluzione, insomma. L’ennesima. Chissà che stavolta non sia quella buona.
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