L’ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è al centro delle accuse assieme ad altri ex dirigenti. Ecco la situazione
La Sampdoria si trova in un momento di profonda trasformazione, lavorando sia sulla ristrutturazione del debito che sul fronte delle contestazioni da parte della Procura di Genova.
Dopo le recenti perquisizioni in sede, che coinvolgono l’ex patron Massimo Ferrero e due ex dirigenti, la società sta cercando di disinnescare le accuse mosse nei suoi confronti. Tra le principali accuse c’è quella di aver dirottato una parte dei prestiti bancari ricevuti da Ferrero verso alcune sue società, con garanzia Sace (società del MEF) in accordo con le misure previste dal Governo durante la pandemia.
La Sampdoria, tuttavia, si difende da queste affermazioni, affermando che tutte le somme erogate dalle istituzioni bancarie con garanzia Sace sono utilizzate per gli scopi previsti dalla normativa vigente. In particolare, come riporta il Fatto Quotidiano, i finanziamenti ricevuti per la ristrutturazione del centro sportivo di Bogliasco sono stati interamente impiegati per la realizzazione dei nuovi spogliatoi, un progetto ormai quasi ultimato. Ferrero non è più presidente del club blucerchiato che sta lavorando per andare avanti con la nuova proprietà.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno rilevato che la Sampdoria ha ottenuto due tranche di prestiti, una di 17 milioni da Banca Sistema e un’altra di 40 milioni da Macquarie Bank. Entrambi gli istituti di credito hanno avviato il procedimento per esecuzione della garanzia statale, a seguito del mancato rimborso del finanziamento.
Ferrero accusato: il presidente, però, nega qualsiasi colpa a suo carico
Massimo Ferrero, da parte sua, nega ogni accusa, compresa quella di aver abbellito i bilanci del club con plusvalenze al fine di ottenere fondi garantiti da Sace. Il magnate dello spettacolo afferma di essere completamente estraneo a tutto ciò e dichiara di non essere a conoscenza delle accuse mosse nei suoi confronti. Secondo Ferrero, la giustizia sportiva ha già stabilito che le compravendite in questione non presentano nulla di irregolare e ritiene che i fondi Sace siano stati concessi a numerose società in Italia, quindi non capisce perché solo la Sampdoria venga contestata in tal senso.
Il futuro della Sampdoria rimane avvolto nell’incertezza a causa delle indagini in corso e delle contestazioni da parte delle autorità. La società sta cercando di dimostrare la propria correttezza e trasparenza, ma la situazione richiederà tempo e una completa collaborazione con le autorità per poter risolvere tutti gli aspetti controversi.
Per la Sampdoria, questa è una fase cruciale in cui deve affrontare non solo i problemi finanziari ma anche le possibili implicazioni giuridiche delle indagini in corso. La società dovrà dimostrare la sua integrità e lavorare con determinazione per riconquistare la fiducia dei suoi tifosi e del pubblico in generale. Solo attraverso la trasparenza e la cooperazione potrà sperare di superare queste difficoltà e guardare al futuro con ottimismo e fiducia.