Baggio-Vialli: il racconto è strappalacrime. Vi sono personaggi che una volta entrati nel cuore della gente non ne escono più. Come loro.
E’ il 16 maggio 2004, a San Siro si sta giocando Milan-Brescia, partita valida per l’ultimo turno del campionato di Serie A, stagione 2003-2004. A 5 minuti dalla fine, vi è un cambio tra le fila delle rondinelle bresciane.
Un rumorosissimo silenzio avvolge per un attimo la Scala del Calcio. Un istante dopo sono tutti in piedi ad applaudire. Una sostituzione che è storia poiché in quegli istanti si sta chiudendo una delle più belle pagine della storia del calcio. Un abbraccio con un altro mito, Paolo Maldini e Roberto Baggio lascia il campo di San Siro e il calcio giocato. Chi è allo stadio, chi è a casa davanti alla tv si accorge da subito che non è un momento come gli altri. Non è un addio al calcio come agli altri.
A 37 anni ‘Raffaello’, come lo aveva soprannominato l’Avvocato Gianni Agnelli, ha deciso di chiudere con il calcio giocato e dopo qualche amara esperienza con la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha deciso di chiudere definitivamente con quel mondo. Sono passati quasi vent’anni da quel maggio del 2004, eppure sembra quasi che il tempo non sia passato. Basta nominare Roberto Baggio e il volto di bambini, adulti, anziani si illumina. La sua luce non si è mai spenta.
L’ex fuoriclasse di Caldogno ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sportweek. La Gazzetta, nella sue edizione digitale ha pubblicato alcuni passaggi significativi:
Roberto Baggio è personaggio in grado, sempre, di suscitare emozioni forti. Le ha regalate per vent’anni sui campi di calcio di tutto il mondo e continua a regalarle anche soltanto attraverso le rare interviste rilasciate. Emozionano persino le sue parole, fino quasi alla commozione, quando l’ex numero dieci della nazionale azzurra ha raccontato un toccante episodio avvenuto alla partita di addio al calcio di Andrea Pirlo.
“Mio figlio si è avvicinato ad uno di loro per chiedere un autografo e gli ha detto “Sono Leonardo Baggio, mio papà ha giocato con te”. E lui, con il suo sorriso unico gli ha risposto: “No…Sono io che ho avuto il privilegio di giocare con tuo papà!“. Lui era Gianluca Vialli e “il solo pensiero mi fa venire la pelle d’oca“. Un indimenticabile che ricorda un altro indimenticabile in uno struggente incrocio di pensieri, nostalgia e dolore.
Nel giorno in cui si alza il sipario su una nuova stagione calcistica, con l’inizio del campionato di Serie A, la nostalgia per Roberto Baggio e Gianluca Vialli monta a livelli incontrollabili. Per quello che ci hanno lasciato quando erano all’interno di un rettangolo verde, per quello che ci ha insegnato, Vialli e continua ad insegnarci, Baggio, una volta che da quel rettangolo verde ne sono usciti.
Gianluca Vialli ha avuto il privilegio di giocare con Roberto Baggio. Noi abbiamo avuto il privilegio di godere dello spettacolo e delle emozioni che ci hanno regalato. Grazie.
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