Situazione allucinante, la Serie A deflagra: “Mobbing”. Ecco tutti i particolari del caso che scuote il massimo campionato italiano
Il campionato è appena iniziato ma le polemiche arbitrali già impazzano: sono il principale argomento di discussione nei bar sport fisici e in quelli virtuali, chat e forum nel web e nei social network.
Anche il brillante successo del Milan di Stefano Pioli in casa della Roma di José Mourinho, il terzo consecutivo, con i rossoneri che hanno messo in mostra un Rafael Leao (autore con una rovesciata da terra del provvisorio 2-0 prima che Leonardo Spinazzola fissasse il punteggio sull’1-2) in formato rush finale del campionato 2021-22, rischia di passare in secondo piano. Un match offuscato dalle proteste social dei tifosi giallorossi per il rigore assegnato ai milanisti, che ha aperto le marcature, e che è stato trasformato da Olivier Giroud, 4 centri in tre match per l’ex Chelsea.
Insomma, siamo solo alle battute iniziali ma la Serie A è già una polveriera. Situazione, dunque, esplosiva, con uno sconcertante caso di mobbing che potrebbe fungere da detonatore.
Proprio prima del gong finale del calciomercato si è risolto il caso che ha caratterizzato l’estate della Juventus. L’ormai ex capitano della ‘Vecchia Signora’, Leonardo Bonucci, messo fuori rosa e desideroso di vivere un’ultima stagione da protagonista prima di appendere le scarpette al chiodo, ha fatto armi e bagagli per trasferirsi all’Union Berlino.
Dunque, Leo ha tenuto duro, rifiutando le offerte della MLS e le sirene arabe, e alla fine ha vinto la sua battaglia: giocherà in Bundesliga, quindi in uno dei 5 principali campionati europei, e perfino in Champions League concedendosi così l’ultima passerella sul più prestigioso palcoscenico europeo.
Bonucci, quindi, può gettarsi alle spalle i difficili giorni vissuti da separato in casa, da ‘epurato’ tanto da essere stato vittima, secondo il suo agente, di mobbing. Si fa sempre fatica ad associare il mobbing, l’insieme di comportamenti aggressivi, discriminatori e persecutori posti in essere sul luogo di lavoro ai danni di un lavoratore, al dorato mondo del pallone.
Eppure, il mobbing esiste anche nel calcio e la dimostrazione è data proprio dalla vicenda Bonucci, l’ultima di una lunga serie di rapporti tra società e calciatori che sono diventati ingombranti per questioni contrattuali.
E’ quanto sostiene l’Avv. Mattia Grassani, tra i massimi esperti di diritto sportivo, che, intervenuto a TvPlay, sul caso Bonucci è stato perentorio: “Era diventato ingombrante per motivi tecnici, comportamentali e di ingaggio, segna l’ennesima dimostrazione che il mobbing esiste. Non gli è stato permesso di allenarsi con la prima squadra e con il proprio allenatore. Questo è mobbing!”.
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