Max Allegri “ringrazia” Maurizio Sarri per i giocatori che gli ha lasciato in eredità. Ecco chi è rimasto di quella Juve allenata dal Comandante
La quarta giornata di campionato ha visto di fronte nell’anticipo la Juventus di Allegri e la Lazio del grande ex Maurizio Sarri. Una sfida con due club con grandi ambizioni, la Juve vuole tornare in Europa mentre la Lazio vuole restarci. I biancocelesti, proprio grazie al tecnico toscano, sono infatti tornati in Champions League.
Intanto i due allenatori si conoscono molto bene. L’attuale tecnico capitolino, tra l’altro, è un ex. Proprio lui è stato l’ultimo tecnico a vincere uno scudetto sulla panchina bianconera. Dopo di lui l’esperimento Pirlo durato un solo anno e poi il ritorno di Max, da cui Sarri aveva ereditato la panchina dell’allora squadra otto volte consecutive campione d’Italia. Ma chi sono i “reduci” di quella Juve? Chi è rimasto ancora oggi?
Ci sono giocatori che sono ancora in bianconero da quando Sarri lasciò la Continassa nell’agosto 2020. Alcuni li ha trovati Allegri e può “ringraziare” il collega per averli cresciuti e fatti diventare importanti. Un paio di nomi su tutti. E adesso se li ritroverà di fronte e dovrà fare estrema attenzione. In tutto se ne contano otto, oltre a due membri della dirigenza come Manna e Pessotto. Già, perché nel frattempo, sono cambiati anche i quadri dirigenziali e la proprietà. Gli unici rimasti sono proprio i due di cui sopra. Ma restiamo ai giocatori.
Partiamo dalla porta e qui c’è subito una sorpresa: il trittico è immacolato. Oggi agli ordini di Allegri ci sono Szczesny, Perin e Pinsoglio. Quattro stagioni fa agli ordini di Sarri c’erano Szczesny, Perin e Pinsoglio. Una porta immutata ora, non all’epoca. Infatti a gennaio Perin fu ceduto in prestito al Genoa, in quanto il polacco era titolare inamovibile. L’ex Napoli attuava molto meno turnover in porta di quanto fa Allegri. Passando alla difesa altri reduci: De Sciglio, Rugani, Alex Sandro e Danilo.
Se i primi due erano ai margini quattro anni fa come lo sono oggi, diverso il discorso per i due brasiliani. Soprattutto l’attuale capitano arrivò proprio nella stagione con Sarri in panchina e da allora è stata un’ascesa continua. Infine Adrien Rabiot, anche lui ingaggiato in quella stagione, da svincolato, fu schierato 37 volte ma solo con Allegri si ritaglierà un ruolo da protagonista essendo un suo pupillo.
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