Se n’è andato per sempre in queste ore lasciando un grande vuoto. Un altro straziante lutto devasta la Serie A
Dopo gli impegni della Nazionale di Luciano Spalletti nelle qualificazioni a Euro 2024 ritorna il campionato. Ma è un ritorno mesto in quanto funestato dalla ferale notizia della scomparsa di un protagonista della Serie A.
Continua, dunque, la scia di lutti che hanno devastato il calcio italiano. Come se non bastassero le lacrime versate per le premature scomparse di Gianluca Vialli e di Sinisa Mihajlovic, che hanno lottato come dei leoni, così come facevano sul rettangolo verde, prima di alzare bandiera bianca dinanzi a due aggressive patologie, rispettivamente il tumore (al pancreas) e la leucemia, i tifosi hanno di nuovo il cuore gonfio di dolore per un altro straziante lutto.
Il calcio italiano ha perso il suo ‘maratoneta’. Giovanni Pirola, ex centrocampista di sostanza ma dotato anche di buona visione di gioco di, tra le altre, Reggina e Atalanta, si è spento, all’età di 77 anni, nella sua Vimercate dove era nato il 13 febbraio del 1946.
Era soprannominato il ‘maratoneta’ per lo spirito mai domo, per i tanti chilometri macinati in campo e per la combattività. Dote, quest’ultima, che gli valse il ‘Pinamontino d’oro’, benemerenza civica che il Comune di Vimercate gli conferì il 22 dicembre del 2011 per meriti sportivi in quanto “atleta e persona tenace e di grande combattività, nello sport e nella vita“.
D’altronde, cresciuto nella Vimercatese, dopo la gavetta nelle categorie inferiori, con tanto di vittoria del Campionato di D con il Bolzano e l’esperienza in Serie C con la maglia del Como, approda in Serie B alla Reggina grazie soprattutto alla sua tenacia.
Nei due anni (dal 1968 al 1970) trascorsi in riva allo Stretto si mette in mostra sfiorando la Serie A e diventando un beniamino dei tifosi amaranto. Prestazioni che gli fanno meritare la chiamata dall’Atalanta dove si trasferisce dopo aver collezionato 69 presenze, condite da 8 reti, con la Reggina.
A Bergamo raggiunge il vertice della sua carriera centrando una promozione in Serie A. Ma dopo un centinaio di presenze accumulate in 4 stagioni con i colori della ‘Dea’ inizia a girovagare per l’Italia del pallone facendo tappa a Pescara, Modena, Parma e Pergocrema. E ora, a 77 anni, per il grande dolore dei suoi familiari e dei tifosi che lo hanno apprezzato, la corsa del ‘maratoneta’ del calcio italiano si è definitivamente fermata.
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