Dopo la pronuncia del TNA arriva anche quella del TAS di Losanna: doping, è già terminata. Ecco tutti i dettagli
Il doping è tornato ad allungare i suoi sinistri tentacoli sul mondo del calcio. La positività al testosterone di Paul Pogba, riscontrata dal test antidoping cui è stato sottoposto il centrocampista francese della Juventus al termine del match contro l‘Udinese, ha riportato d’attualità un fenomeno. Ebbene si, il doping, è da tempo, dalla storica denuncia di Zdenek Zeman con tanto di appello ‘a uscire dalle farmacie’, che non veniva associato al mondo del pallone.
Invece no. La positività del ‘Polpo’ bianconero è stato un brusco risveglio e nel contempo anche una sveglia. Purtroppo neanche il calcio è immune da quel ‘tumore’, il doping appunto, che avvelena il tessuto sano dello sport mortificando la genuina passione di milioni di sportivi.
Per fortuna in tale scenario a tinte fosche un raggio di sole: con la pronuncia del TAS di Losanna, che segue quella del Tribunale Nazionale Antidoping, si chiude un altro dossier doping che aveva destato scalpore.
Doping, anche il Tas di Losanna dà ragione a Palomino
Il difensore dell’Atalanta, José Luis Palomino, è stato definitivamente scagionato dalle accuse di doping. La scrivere la parola ‘fine’ è stato il TAS (acronimo per Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna che ha assolto il difensore orobico il cui ricorso era già stato accolto dal Tribunale Nazionale Antidoping.
Dunque, anche i giudici svizzeri hanno riconosciuto che la positività al Clostebol (uno steroide anabolizzante) del difensore della ‘Dea’, riscontrata durante un controllo nel ritiro del club orobico a luglio del 2022, è conseguenza, come sostenuto da Palomino con il pieno sostegno della società nerazzurra, dell’“assunzione involontaria” mediante una pomata.
Dunque, un secondo successo, con i giudici del TAS di Losanna che hanno respinto il ricorso inoltrato da Nado Italia, l’Agenzia Antidoping italiana, dopo l’assoluzione lo scorso novembre da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, che, come detto, pone fine all’incubo del difensore argentino.
Quindi, tutto è bene quel che finisce bene. Non proprio. Infatti, immediatamente sospeso, Josè Luis Palomino ha dovuto rinunciare ai Mondiali in Qatar, dove, come è noto, ha trionfato la sua Argentina, oltre a saltare 13 match con l’Atalanta.
Un danno enorme per la carriera del difensore atalantino visto che pur essendo innocente è stato privato della possibilità di laurearsi campione del mondo con l‘Albiceleste. Chi lo risarcirà? Purtroppo nessuno. Anche sulla remota possibilità di un risarcimento cala il sipario.
IL CALCIOMERCATO NON FINISCE MAI:
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