Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, sta lavorando da molto tempo al dossier del nuovo impianto di proprietà del club rossonero
Quella degli stadi di proprietà è una questione di cui si discute, a dire la verità inutilmente, da anni. Nessuna proprietà, italiana o straniera, di uno dei club calcistici che vanno per la maggiore è stata in grado di realizzare un impianto di proprietà attraverso un ingente investimento privato.
L’atavica e pachidermica lentezza della nostra burocrazia e i tanti, troppi ostacoli che si frappongono di volta in volta hanno finora reso impossibile portare avanti progetti relativi alla costruzione di nuovi stadi nel nostro Paese. E il clima che si è creato in queste ultime settimane, soprattutto a Milano e Roma, lo conferma.
Ma se nella Capitale il progetto del presidente della Roma, Dan Friedkin, del possibile nuovo impianto di proprietà rischia di affogare sotto una coltre di ricorsi ai tribunali amministrativi inoltrati da cittadini e comitati di quartiere che si oppongono alla costruzione dello stadio nell’area di Pietralata, a Milano lo scenario sembra un po’ più fluido.
Inter e Milan hanno individuato due aree ad hoc in cui portare avanti i rispettivi progetti per la realizzazione di un proprio stadio. I rossoneri ad esempio vogliono costruire la loro nuova ‘casa’ nel comune di San Donato Milanese, come ha ribadito il presidente Paolo Scaroni, ex numero uno dell’ENI.
Milan, l’annuncio del presidente Scaroni fa impazzire i tifosi: “San Siro non è un capitolo chiuso ma…”
Scaroni ha ribadito ancora una volta la ferma volontà del Milan di portare avanti un nuovo progetto a prescindere da quanto accadrà con lo stadio Meazza. Alla fine lo storico impianto di San Siro non verrà abbattuto, ma i due club del capoluogo lombardo sono comunque intenzionati a traslocare.
Il numero uno rossonero ha confermato l’avvio delle procedure amministrative sull’area del comune di San Donato, il luogo prescelto dalla proprietà americana in cui far sorgere la nova casa del Diavolo. Poi ha proseguito: “Abbiamo fatto passo dei passi in avanti presentando la domanda di variante al comune di San Donato“.
Il dato è tratto, il Milan vuole lasciare il Meazza e trasferirsi altrove: “Mi sembra che tutto proceda – ha garantito Scaroni -, anche se in queste vicende la prudenza non è mai troppa. C’è ancora una porta aperta su San Siro, non lo consideriamo un capitolo completamente chiuso ma ormai lavoriamo su San Donato”.