Antonio Conte è fermo da sei mesi, da quando si è chiusa con una rescissione di contratto la sua esperienza sulla panchina del Tottenham.
È l’unico tra gli allenatori di primissima fascia rimasto senza squadra. A sei mesi e oltre di distanza dalla rottura definitiva con il Tottenham, Antonio Conte non ha ancora trovato un club. L’allenatore, però, si sta guardando intorno. Le offerte non mancano e neppure i rumors.
Si è parlato con una certa insistenza di un interesse concreto del Manchester United, i cui rapporti con l’allenatore olandese Ten Hag sono già in crisi. A quanto pare le intenzioni dell’allenatore pugliese sono altre: l’ex CT della Nazionale italiana vuole tornare nel Bel Paese.
Dopo le due parentesi in Premier League alla guida di Chelsea e Tottenham, esperienze che hanno prodotto risultati altalenanti, Antonio Conte ha voglia di calarsi nuovamente nell’atmosfera del calcio italiano. Tre anni dopo aver conquistato il diciannovesimo scudetto della storia dell’Inter, l’allenatore leccese freme dalla voglia di rimettersi in gioco.
Ad oggi le squadre interessate ad assicurarsi i servigi dell’ex ct azzurro sono potenzialmente tre o quattro. Di fatto tutte le grandi del nostro campionato ad eccezione dell’Inter che ha già confermato Simone Inzaghi per le prossime stagioni. Se dovessimo stilare una griglia di partenza in stile Formula 1 si potrebbe affermare che in pole position ci sia, almeno in questo momento, la Roma.
Antonio Conte torna in Serie A: tre big sono in lizza per il prossimo anno
Il rapporto tra il presidente giallorosso Dan Friedkin e Josè Mourinho sembra prossimo al capolinea. Al netto della smentita da parte del club di un imminente esonero dello Special One, le strade tra il tecnico lusitano e la Roma si divideranno a giugno prossimo. A quel punto è probabile che sia Antonio Conte a prendere il posto dell’allenatore di Setubal.
Non si possono però escludere altre due opzioni di grande livello come Juventus e Milan. I bianconeri potrebbero anche decidere di sostituire Allegri in vista della prossima stagione in caso di risultati deludenti mentre a Milanello la posizione di Stefano Pioli, in questo momento più solida che mai, potrebbe incrinarsi a causa di alcuni obiettivi mancati e risultati non in linea con le ambizioni della società.
