Il Milan è vicino a una sua icona: i tifosi sono rimasti sicuramente commossi per le dichiarazioni che sono arrivate. Ecco le parole del campione.
Il Milan si sta preparando per il rientro in campionato dopo gli impegni delle diverse nazionali. Nel mentre, proprio in questo periodo di pausa, sono arrivate anche le parole di un’icona rossonera che ha commosso i tifosi. Le parole della bandiera milanista.
Il Milan si sta preparando, per chi è rimasto a Milanello, per rientrare in campo nel migliore dei modi. Anche perché è primo in classifica, con due punti in più dell’Inter, e l’obiettivo è quello di mantenere il più possibile il distacco. Nel corso della pausa nazionali allora, in occasione del ‘Festival dello Sport’, ha parlato un’icona rossonera. Si tratta di Andrij Shevchenko. Ovviamente l’ex calciatore ha parlato del suo passato al Milan, ma non solo.
Il suo pensiero è andato ovviamente a toccare anche un tema delicatissimo, che lo riguarda in prima persona: la guerra in Ucraina. Le sue parole hanno toccato il cuore di chi ha avuto l’opportunità di ascoltarle. E hanno commosso i tifosi, milanisti e non solamente. Il momento è difficile, ma è un popolo intero a cercare sostegno.
Shevchenko parla del momento drammatico della guerra in Ucraina e del suo passato al Milan
Andrij Shevchenko, campione del Milan, ha parlato del momento difficile che lui e il suo popolo stanno affrontando. Le sue parole al ‘Festival dello Sport’ di Trento: “Sappiamo che è difficile per il mondo dare supporto. Noi non molliamo, però abbiamo bisogno di voi. Senza il mondo occidentale non esiste Ucraina”. E poi ha anche aggiunto commosso: “Per me è molto difficile parlare della guerra, quando è scoppiata ho avuto paura per la famiglia e gli amici. Tante persone hanno perso tutto, ma sono fiero di come la mia gente sta resistendo e si sta mostrando unita”.
Infine, l’ex campione di calcio ha parlato anche più nello specifico dello sport che ha caratterizzato per anni la sua vita. I tifosi del Milan avranno senza dubbio apprezzato: “Appena arrivato, avevo capito che il Milan era una vera famiglia, composta da grandi uomini prima che da grandi calciatori. Volevo scrivere nuove pagine della sua storia e ci sono riuscito vincendo la Champions League, uno dei traguardi più belli per un giocatore e una squadra”.