Stanno facendo molto discutere le indiscrezioni rilasciate dal pluripregiudicato condannato in via definitiva nel 2014. I tifosi bianconeri solidarizzano con chi soffre di questi disturbi psicologici.
Quel che sta accadendo negli ultimi giorni è sulla bocca più o meno di tutti: i protagonisti del calcio italiano sono affetti da un male difficile da estirpare, la ludopatia. Le inchieste in merito della Procura della Repubblica e della Procura Federale sono traslate nel giro di ventiquattr’ore su vari siti web di dubbia attendibilità e a quel tritacarne collettivo che nel mondo di oggi sono diventati i social.
Regna molta confusione nei talk televisivi che hanno preso il controllo del tema. Corona ha il proprio stile e le proprie maniere nel condurre questa sorta di inchiesta, capace come sempre di surfare sull’onda mediatica. Piaccia o meno, se quello che ha annunciato con largo anticipo poi si realizza allora la sua strategia è oggettivamente vincente.
Pare che in Rai gli abbiano offerto circa trentamila euro per un’ospitata, cosa dovrebbe fare Corona se non accettare? Qui il problema non è Fabrizio Corona, ma la Rai e il suo modo di fare audience (ricordiamolo: anche con i soldi dei contribuenti che pagano il canone). Se le forze dell’ordine si trovano costrette ad intervenire affrettando i loro tempi, in quanto Corona è in procinto di vuotare il sacco, il problema è loro e non di chi vuota il sacco.
A fronte di ciò, al netto della spettacolarizzazione della notizia, ora come ora si possono tirare in ballo i nomi di Fagioli, Tonali, Zaniolo e altri cento tesserati FIGC però risulterebbe del tutto superfluo dal momento che siamo di fronte a un problema ampiamente diffuso.
I nuovi nomi coinvolti, alcuni davvero impensabili!
È pressoché di dominio pubblico che la maggioranza dei calciatori di Serie A scommette e sperpera il patrimonio che ha accumulato sui casinò online. È una malattia, una dipendenza. E da tale va trattata, come l’assuefazione alle droghe leggere e ai canestrelli al ragù. Se non esiste uno straccio di prova a dimostrazione che queste puntate abbiano combinato i risultati maturati sul campo, risulta pure fuorviante parlare di “calcio-scommesse”.
Se, ipoteticamente (ribadiamolo: ipoteticamente!), Fagioli ai tempi della Cremonese avesse giocato la schedina sui risultati della Premier League sarebbe giusto che gli venisse comminata una squalifica, poiché da regolamento non potrebbe farlo. Di certo nessuno potrebbe affermare di trovarsi dinnanzi a partite combinate.
Oggi gli sciacalli del giornalismo sembrano quasi divertiti nell’incrementare i propri click con velate allusioni a nuovi volti noti presunti coinvolti. Pare quasi una gara a chi scopre per primo il prossimo nome. La realtà è che i malati ludopatici ci sono anche nel calcio.
A tal proposito, sui propri social la Curva Sud della Juventus ha espresso la propria opinione in merito, pubblicando la foto di uno striscione. I tifosi bianconeri non si sono risparmiati una dura stoccata nei confronti di Corona: “Meglio Fagioli e la sua ludopatia che un infame che fa la spia, Corona uomo di m***a”.