Si è messo seriamente nei guai Nicolò Fagioli: il centrocampista della Juventus travolto dal caso scommesse: ora rischia una squalifica molto pesante
Il nuovo caso scommesse che sta colpendo il calcio italiano è nato attorno alla posizione di Nicolò Fagioli. Il centrocampista della Juventus, tirato in ballo da Fabrizio Corona, ha ammesso di aver scommesso sul calcio.
Si è aperto un nuovo fronte con altri giocatori coinvolti, che per ora sono Tonali del Newcastle e Zaniolo dell’Aston Villa. Si sta indagando per capire se oltre le scommesse sportive, i calciatori avessero organizzato anche delle vere e proprie combine. In ogni caso, mentre la giustizia ordinaria seguirà il suo corso, quella sportiva ha una strada già tracciata in modo molto chiaro. Le regole sono assolutamente rigide e severe: i calciatori non possono scommettere sul calcio, altrimenti vanno incontro a una squalifica di tre anni. Per questo gli inquirenti stanno indagando, sfruttando la collaborazione del centrocampista, che già sa che dovrà stare fermo molto a lungo e quindi prova almeno a limitare i danni offrendo la sua collaborazione.
Grassani sul caso scommesse: “Difficile che i colleghi di Fagioli non sapessero”
Il rischio è anche per il suo club, infatti la giustizia sportiva punisce severamente anche la cosiddetta “omessa denuncia”. Vale a dire che se la Juventus sapeva aveva il dovere di denunciare immediatamente il suo calciatore. Il club bianconero ha preso una posizione ufficiale affermando di essersi mossa appena ha saputo di quanto accaduto. Una situazione complicata da redimere, sulla quale si è espresso l’avvocato Mattia Grassani, esperto di queste tematiche e di quelle legate al diritto sportivo in generale. Intervistato a “La Domenica Sportiva”, Grassani ha fatto capire che è difficile che il club non potesse sapere di cosa faceva Fagioli.
“È molto verosimile che la procura federale, una volta accertata la responsabilità dei calciatori coinvolti, voglia approfondire i rapporti tra questi e i compagni, ma anche coi dirigenti e l’allenatore. Parliamo di comunità molto ristrette, dove i rapporti sono quotidiani, per questo è difficile che non si possa sapere che questi fenomeni possano essere totalmente ignorati da chi ci circonda i giocatori coinvolti. Ecco perché se un soggetto scopre che un suo collega scommette deve denunciarlo immediatamente, questo per non incappare nel reato di omessa denuncia, che porta a una squalifica di almeno sei mesi, ma che può essere aggravata in alcuni casi particolari”.