Manolo Portanova dopo le polemiche estive per il suo passaggio alla Reggiana sta giocando, ma la sua carriera è a rischio
La legge ordinaria lo ha condannato in primo grado a sei anni e ora aspettiamo il processo d’appello. Per la giustizia sportiva però Manolo Portanova può continuare a giocare a calcio e infatti lo fa con la maglia della Reggiana. Ma ora la sua carriera è di nuovo a rischio, perché la Procura Generale dello Sport ha presentato ricorso al Coni chiedendo 5 anni di squalifica o la radiazione.
Per chi si fosse perso qualche passaggio, riavvolgiamo il nastro. Il 23enne esterno e figlio d’arte (il padre Daniele ha giocato a lungo tra Serie A e B a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio) è cresciuto prima nella Lazio e poi nella Juventus. Nel 2021 il passaggio al Genoa che gli aveva aperto realmente le porte della A, ma anche l’inizio di una vicenda giudiziaria pesante.
Secondo l’accusa, nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 in un appartamento di Siena è stata consumata una violenza di gruppo su una ragazza 22enne. Lei, in passato fidanzata con Ethan Torchio (batterista dei Maneskin che c’entra nulla con la vicenda), pensava di passare la serata insieme a Portanova e invece si ritrovò insieme a quattro uomini, uno dei quali all’epoca dei fatti era minorenne.
Tutto è spiegato nella sentenza di condanna in primo grado a sei anni per il calciatore. La ragazza “manifestò la propria volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo con i quattro ragazzi”. Un dissenso chiaro secondo la giudice, ma così non è stato e lei è stata “trattata come un oggetto”.
La difesa di Portanova ha presentato appello, per un processo che deve ancora cominciare, e soprattutto ha anticipato di poter produrre nuove prove a sua discolpa. Intanto però quel verdetto dello scorso novembre pesa, ma non ancora per la sua carriera sportiva.
Sottoposto ai domiciliari nel giugno 2022, il giocatore era tornato ad allenarsi ancora con il Genoa. Lo scorso gennaio il Bari aveva provato ad acquistarlo, scontrandosi contro le proteste dei suoi tifosi e così l’affare era tramontato. Nel corso dell’estate invece è andato in proto il suo passaggio in prestito alla Reggiana. E anche se molte tifose del club emiliano hanno manifestato subito il loro dissenso, ora sta giocando.
Nel frattempo però si è mossa anche la giustizia sportiva. A febbraio 2023 la Procura della Federcalcio aveva ufficializzato l’archiviazione, provocando un primo ricorso da parte del Coni. Un secondo era stato presentato a maggio, ma senza esito anche per scadenza dei termini.
A settembre sempre di quest’anno quella che sembrava l’ultima sentenza in appello: Portanova che è colpevole per la giustizia ordinaria, non lo è di fronte alla giustizia sportiva. Il motivo? Non esiste una norma specifica nell’ordinamento che possa sanzionare “condotte pur assolutamente riprovevoli” di quel tipo per un tesserato della Federcalcio.
Ora però scende in campo la Procura Generale dello Sport. Ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, chiedendo per Manolo Portanova cinque anni di squalifica, con proposta di radiazione a vita. Secondo il tribunale d’appello della Figc esiste un difetto di giurisdizione, perché quello non era un reato riferibile allo sport. Quella ragazza non era un’altra tesserata sportiva, quindi non si può giudicare.
Ma secondo la Procura no e chiede una punizione pesante per la violazione dell’articolo 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva e del Codice di Comportamento Sportivo del Coni. E ora la palla passa ad altri giudici sportivi.
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