Non a tutti piace Diletta Leotta, un dato di fatto certificato dalle pesanti critiche che le sono piovute addosso negli ultimi giorni
Diletta Leotta ha acquisito un’enorme popolarità soprattutto grazie alle sue apparizioni sul piccolo schermo in qualità di inviata di punta della piattaforma streaming DAZN. Ma la bella conduttrice siciliana non raccoglie unanimi consensi soprattutto tra le sue colleghe più ‘anziane’.
Il calcio italiano ha ceduto per i prossimi cinque anni i suoi diritti a Dazn, che avrà l’esclusiva della Serie A per almeno sette gare su dieci. Tutto è rimasto quasi immutato, tranne qualche lieve novità di cui si avrà maggiore contezza da qui ai prossimi mesi.
Sarà ancora Diletta Leotta, insieme alle colleghe della redazione di DAZN, a raccontare i pre e i post partita del nostro campionato. Ma la conduttrice catanese non raccoglie consensi unanimi, in particolare nell’ambiente giornalistico televisivo. C’è chi ne critica lo stile, troppo poco asettico e chi invece non la considera adatta a svolgere il mestiere di giornalista
Leotta, l’attacco arriva in maniera netta
C’è differenza tra chi si limita a condurre una trasmissione e chi invece ne cura tutti gli aspetti. Capita così che giovani conduttrici senza una spiccata e specifica conoscenza dell’argomento calcistico vengano preferite a chi invece svolge questo lavoro da molto tempo.
È quanto sottolinea Paola Ferrari, tornata alla guida di 90° minuto e volto più che noto del giornalismo sportivo. La giornalista milanese insiste su un aspetto a suo dire non evidenziato a sufficienza da molti, cioè che Diletta Leotta non è una giornalista.
Ed è questo un aspetto che in Italia si tende spesso a sottovalutare, alle belle presenze ormai è giustificato un po’ tutto, anche non avere titoli necessari per condurre una trasmissione sportiva con la necessaria competenza.
Paola Ferrari ha racchiuso così il suo intervento, specificando di non avere nulla di personale nei confronti della conduttrice siciliana e di un’altra figura femminile protagonista sul piccolo schermo come Melissa Satta: “Non sono giornaliste ma splendide showgirl. Se io dico che uno è avvocato, e invece è un segretario, non è la stessa cosa. Ci sono responsabilità, non dico che uno sia meglio dell’altro”.
I diritti tv nuovamente assegnati a DAZN confermano il paradosso italiano. Ovvero quello di showgirl che avranno il compito di raccontare il campionato nei prossimi anni a discapito di chi svolge la professione giornalistica da molto più di tempo e che dovrà accontentarsi di avere pochi spazi in chiaro sulla tv generalista.