I giallorossi da inizio stagione fanno la conta dei presenti in infermeria. Soprattutto in difesa, l’allarme resta alto
La Roma è uscita dal derby con la “minima” soddisfazione di aver tenuto il primato cittadino. Uno 0-0 che lascia Pellegrini&Co una lunghezza sulla Lazio, soprattutto a soli tre punti dal Napoli, quarto è con una panchina che presto cambierà padrone. Anche al termine di un match non esaltante, Jose Mourinho ha fatto i complimenti ai suoi giocatori.
La squadra veniva dalla brutta sconfitta di giovedì sera con lo Slavia Praga, aveva riposato 48 ore in meno dei biancocelesti, ma nonostante ciò, alla fine ha tenuto botta. Lo Special One da inizio stagione combatte con i tanti, troppi infortunati. Lorenzo Pellegrini dovrebbe rientrare con l’Udinese dopo la sosta, appuntamento il 26 novembre alle 18 all’Olimpico. Paulo Dybala domenica si è speso molto, ma la condizione è decisamente imperfetta mentre lo stesso Renato Sanches dà ancora l’idea di essere fisicamente fragile. In attacco, Tammy Abraham rientrerà ad inizio 2024. Davanti a Rui Patricio il tecnico di Setubal deve fare a meno di due centrali, entrambi pesanti investimenti della società.
Marash Kumbulla, pagato quasi 30 milioni al Verona, lo scorso anno in serie A ha giocato solo 261′, spalmati in sette sfide. Per l’italo albanese, infortunatosi al crociato il 29 aprile contro il Milan, rientro previsto a dicembre. Non bastasse, Chris Smalling, pagato 15 milioni allo United nel 2020, non riesce a superare la tendinite cronicizzata al ginocchio. Per Mourinho forse l’assenza più pesante.
Smalling ancora a Londra: ignota la data del rientro
Il centrale inglese, 34 anni il 22 novembre, lo scorso 16 giugno ha rinnovato il suo contratto fino al 2025. Una notizia che fece felice Mourinho, consapevole di come l’ex United fosse il cardine della sua difesa a tre. “Si sta realizzando il matrimonio perfetto. La Roma continua ad avere un calciatore fantastico mentre Chris a Roma ha trovato una continuità anche in termini di salute che prima non aveva”, affermò infatti l’inquilino di Trigoria dopo la fumata bianca. Purtroppo per lui, la salute del centrale londinese ha avuto un crollo del tutto imprevedibile.
Come racconta Il Corriere dello Sport, Smalling l’ultima volta ha visto il campo nel ko interno contro il Milan, 1-2 lo scorso 1 settembre. Terza giornata di campionato ma tanta difficoltà prima con avversari come Candreva, Ngonge e infine lo stesso Giroud. Proprio perché il fisico non teneva, si optò per uno stop. Il nazionale – 1 gol in 31 match con l’Inghilterra – si recò a Londra dal suo ortopedico di fiducia, Andy Williams, lo stesso che era intervenuto sul ginocchio di Tammy Abraham.
La Roma sperava di recuperarlo prima, ma l’attesa resta ancora vana. Il 1 novembre scorso era stato convocato a Trigoria, ma dopo la sosta Smalling non si è visto. Col permesso del club, ha continuato il protocollo terapeutico in Inghilterra. Una tegola pesante per la Roma che adotta il 3-5-2. Al momento i titolari sono Mancini, Llorente e N’Dicka, l’unica alternativa al momento è rappresentata dallo spostamento di Cristante centrale. Ci sarebbe anche Celik, ma Mourinho come centrale non lo vede tantissimo.
Roma: arriva un calendario terribile
Un ostacolo in più nella corsa Champions, soprattutto vedendo i calendario che aspetta i capitolini. Dopo l’Udinese, trasferte in Svizzera col Servette e a Reggio Emilia col sassuolo. A seguire in casa Fiorentina e Sheriff, poi la visita al Bologna e il Napoli in casa. Dopo i Campioni d’Italia, il 30 dicembre a Roma arriva la Juventus. Il 3 gennaio Roma-Cremonese di Coppa Italia, quindi Atalanta in casa e Milan a San Siro. Una salita che senza Smalling diverrebbe ancora più proibitiva. Mourinho incrocia le dita.