La quarantesima edizione di WrestleMania è stata consegnata agli archivi: ecco i risultati delle due notti per l’evento più importante dell’anno in casa WWE
Le due notti più importanti nel mondo del wrestling sono giunte al termine: WrestleMania XL, la quarantesima edizione dell’evento più importante dell’anno in WWE si è conclusa nel migliore dei modi.
L’evento, diviso in due serate ormai dal 2020, era tutto incentrato sulla rincorsa al titolo WWE da parte di Cody Rhodes che, dopo il fallimento dello scorso anno, ha rivinto la Royal Rumble per poter sfidare nuovamente Roman Reigns, che stavolta sembra ancora più forte dato l’appoggio della sua Bloodline (i nipoti Jimmy Uso e Solo Sikoa) e del Final Boss, il cugino Dwayne “The Rock” Johnson.
La prima serata si è aperta con un discorso dell’attuale capo dell’ufficio creativo Triple H, che ha dato il benvenuto al pubblico prima del primo match della notte, quello valido per il WWE Women’s World Heavyweight Championship tra la campionessa Rhea Ripley e la sfidante Becky Lynch. Nonostante fosse la heel, ovvero la cattiva della storia, la campionessa ha ricevuto il supporto di molti fan presenti, come dimostrano i cori “Mami” e l’esultanza al momento della vittoria e del mantenimento del titolo, dopo un incontro decisamente di alto livello.
Molto divertente anche il Ladder match valido per i titoli di coppia, con entrambe le cinture appese. Se la vittoria delle cinture di SmackDown da parte degli A-Town Down Under (Austin Theory e Grayson Waller) è arrivata in modo leggermente anticlimatico, ere prevedibile ma ha comunque fatto molto piacere il momento in cui gli Awesome Truth (The Miz e R-Truth) hanno staccato le cinture di Raw, dividendo ufficialmente i titoli di coppia precedentemente detenuti dal Judgement Day (Damian Priest e Finn Bálor).
Per quanto dimenticabile, resta di buon livello il match di coppia che ha visto Rey Mysterio e Andrade sconfiggere Santos Escobar e Dominik Mysterio, mentre la vera delusione della prima serata resta il match tra i fratelli Jey e Jimmy Uso, abbastanza ripetitivo e a tratti noioso. Buono il six-women tag team match, con le Damage CTRL (Asuka, Kairi Sane e Dakota Kai) sconfitte dal team di Bianca Belair, Naomi e Jade Cargill. Il match si è giocato tutto sull’attesa per l’entrata dell’ex AEW che, una volta chiamata in causa, ha giustamente risolto la contesa.
Il miglior match della prima serata, e forse di tutto l’evento, è quello valido per il WWE Intercontinental Championship tra il campione Gunther e lo sfidante Sami Zayn. La storia raccontata è stata molto coerente, con l’austriaco, finora estremamente dominante, che ha imposto la sua supremazia sull’Underdog, facendosi però prendere la mano e lasciandosi aperto ai due Helluva Kick inframmezzati dalla Brainbuster che hanno dato la vittoria all’ex El Generico.
Nel main event, invece, Roman Reigns e The Rock hanno sconfitto Cody Rhodes e Seth Rollins dopo un incontro veramente molto buono, nel quale ha fatto una più che discreta figura il Great One, presentatosi in forma smagliante nonostante le 52 primavere. Di conseguenza, il main event della seconda serata sarà combattuto secondo le Bloodline Rules, ovvero senza squalifiche e con la libertà, per i membri del gruppo di Roman, di intervenire come e quando vorranno.
Dopo un altro discorso introduttivo, fatto stavolta da Stephanie McMahon, la serata si apre con il match valido per il WWE World Heavyweight Championship tra il campione Seth Rollins e lo sfidante Drew McIntyre. Anche approfittando delle ferite subite nel main event della notte precedente, lo scozzese è riuscito a vincere la pur strenua resistenza del campione e sottrargli il titolo dopo un ottimo incontro ma, a causa di un alterco con CM Punk, presente al tavolo di commento, ha subito l’incasso del Señor Money In The Bank Damian Priest, che ha lasciato WrestleMania da campione tra i festeggiamenti del resto del Judgement Day (Finn Bálor, Rhea Ripley, Dominik Mysterio e JD McDonagh).
Dopo un paio di match sottotono, un 3 vs 3 maschile nel quale i The Pride (Bobby Lashley, Angelo Dawkins e Montez Ford) hanno sconfitto i The Final Testament (Karrion Kross, Akam e Rezar), e un incontro non più che sufficiente tra LA Knight ed AJ Styles finito con la vittoria del primo, la seconda serata si è risollevata con il buonissimo triple threat match valevole per lo United States Championship, nel quale Logan Paul ha sconfitto Kevin Owens e Randy Orton mantenendo la cintura.
Ottimo anche l’incontro valevole per il WWE Women’s Championship tra la campionessa Iyo Sky e la sfidante Bayley, vincitrice della Royal Rumble femminile ed ex compagna di Iyo nelle Damage CTRL. La vittoria della sfidante chiude un periodo decisamente negativo per lei, che potrà ora rilanciarsi e tornare tra le fila delle face.
Il main event, invece, è il coronamento di due straordinarie serate. Nel bloodline rules match tra Roman Reigns e Cody Rhodes, valevole per il WWE Universal Championship detenuto dal Capo Tribù, si è visto letteralmente di tutto: interferenze da una e dall’altra parte, grandi ritorni, un match epico sotto ogni punto di vista e, per le pure emozioni provate, probabilmente il migliore di entrambe le serate. Alla fine, dopo una rincorsa lunga un anno, l’American Nightmare è riuscito a finire la propria storia e laurearsi, per la prima volta in carriera, campione del mondo alla fine di un evento incredibile, probabilmente una delle migliori edizioni di tutti i tempi.
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