Il calciomercato si è ufficialmente concluso, e le squadre di Serie A sono pronte ad affrontare la stagione con l’organico al completo: ecco il pagellone del mercato per tutte e 20 le società
Nella serata del 30 agosto si è ufficialmente conclusa la sessione estiva di calciomercato 2024/25. Dalla mezzanotte di venerdì, quindi, le squadre di Serie A hanno a disposizione l’organico definitivo per affrontare la prima parte di stagione, in attesa della ripresa delle operazioni a gennaio. In questo articolo proveremo a dare un voto a tutte le squadre, basandoci sulla situazione di partenza, sul tipo di interventi effettuati (esclusi i riscatti dai prestiti dello scorso anno) e su quanto la squadra in questione possa, grazie al mercato, raggiungere gli obiettivi stagionali prefissati.
La dirigenza nerazzurra ha dimostrato fin dall’inizio la propria grande capacità di azione sul mercato portando praticamente subito a casa Nicolò Zaniolo, in cerca di rilancio dopo anni difficili tra Inghilterra e Turchia. La capacità di chiudere immediatamente l’acquisto di Retegui dopo la notizia del gravissimo infortunio di Scamacca ne è un’ulteriore dimostrazione, così come le operazioni per Brescianini e Samardžić, e il colpo di coda Bellanova. Un profilo come quello di Cuadrado, sebbene poco funzionale ormai in campo, può portare esperienza e mentalità e dare una mano ai tanti giovani talenti in rosa. Nonostante le tante operazioni, la cessione in extremis di Koopmeiners alla Juventus, dopo un lungo corteggiamento, permette addirittura di chiudere la sessione con il bilancio in positivo.
La squadra che ha conquistato una storica qualificazione alla Champions League nella scorsa stagione è stata distrutta dalle cessioni dei due giocatori più importanti, Zirkzee e Calafiori, oltre che dell’architetto Thiago Motta. Gli acquisti, per quanto interessanti, non possono sostituire degnamente i partenti e Vincenzo Italiano si trova assegnato un compito estremamente difficile considerando le tre competizioni e il maggior numero di partite europee in programma. Non ci si aspettava che i felsinei ripetessero un’annata come la scorsa, ma le prime giornate non sono state esaltanti, e la stagione potrebbe essere molto più difficile del previsto.
L’addio di Claudio Ranieri ha lasciato un vuoto importante a Cagliari, riempito da un allenatore che di salvezze, soprattutto in situazioni difficili, se ne intende: Davide Nicola. Quelle di Dossena, Nahitan Nández e Sulemana sono state cessioni importanti, ma gli acquisti di giocatori già ben rodati in Serie A come Luperto, Zortea e Palomino, oltre al ritorno di quel Gianluca Gaetano che lo scorso anno tanto bene ha fatto in Sardegna, possono essere decisivi.
Squadra completamente rivoluzionata dopo la promozione, la società ha messo a disposizione di Cesc Fàbregas una rosa esperta e, sulla carta, di buonissimo livello per affrontare il ritorno in Serie A dopo 21 anni di assenza. Nonostante l’infortunio del grande colpo di mercato Varane, che lo tiene (per ora?) fuori dalle liste, giocatori come Audero, Reina, Dossena, Belotti e Sergi Roberto sono nomi estremamente importanti per una neopromossa, calciatori che, nonostante l’età, possono dare ancora qualcosa, soprattutto a questi livelli, e potrebbero fare la differenza a discapito della concorrenza. L’inizio non è stato dei migliori ma, con le giuste attenzioni, i lariani possono sperare nella salvezza.
Solito mercato all’insegna della gioventù per i toscani, che si sono focalizzati su una serie di prestiti di giovani talenti da (ri)lanciare. Le operazioni che hanno portato Esposito e Colombo sono da leggere in questo senso, così come l’arrivo di Pellegri. Devis Vásquez dovrà provare a non far rimpiangere Caprile, mentre Mattia De Sciglio può portare esperienza e mentalità ad una squadra giovane e potenzialmente di grande talento, magari aiutando anche il rientrante Viti, che in Toscana potrebbe rilanciarsi dopo qualche stagione difficile.
Acquisti molto pesanti e addii altrettanto importanti per i viola che, come spesso succede, hanno visto uno dei beniamini della squadra vestire la maglia dei rivali bianconeri. Questa volta è toccato a Nico González, ceduto per 38 milioni ma sostituito da due delle rivelazioni dell’ultimo campionato come Gudmundsson e Colpani, fedelissimo del nuovo tecnico Palladino. Gli addii di un pilastro della difesa come Milenković e di un uomo spogliatoio quale Bonaventura potrebbero farsi sentire, così come la mancanza di un vero bomber visto che, per tutta la sua carriera fino ad ora, Moise Kean non è mai stato un cannoniere implacabile. Gran colpo l’aver messo sotto contratto lo svincolato De Gea: il portiere spagnolo, nonostante l’anno di stop, può ancora fare la differenza. Attenzione a Cataldi e Adli, in cerca di rilancio.
Sono arrivate batoste pesantissime per i tifosi del Grifone in questa sessione. Gli addii di Gudmundsson e Retegui privano il Genoa dei due giocatori più importanti della scorsa stagione, sostituiti da un incerto Vitinha (già presente in rosa) e da un Pinamonti che difficilmente potrà rendere quanto l’italo-argentino. Miretti può essere un innesto interessante, così come Zanoli, ma entrambi sono in prestito con il chiaro obiettivo, da parte di Juventus e Napoli, di farli crescere per poi riportarli alla base. Gollini è un portiere esperto e di buon livello per le ambizioni rossoblu, ma il mercato è da considerare estremamente deludente viste le partenze illustri e gli arrivi non all’altezza.
Solito sconvolgimento della rosa per gli scaligeri che, come al solito, vanno alla ricerca di profili interessanti da valorizzare per poi realizzare importanti plusvalenze. Paolo Zanetti dovrà ripetere il miracolo di Baroni della scorsa stagione e la partenza, esclusa la sconfitta contro la Juventus, è stata più che positiva. Mosquera e Tengstedt hanno avuto un ottimo inizio di stagione e potrebbero essere utilissimi per il prosieguo di una stagione che, sicuramente, sarà di sofferenza e di lotta serrata per la salvezza.
Mercato giusto quello dell’Inter, che doveva solo puntellare una rosa già completa con pochi innesti mirati, e così è stato. La situazione economica dei nerazzurri non era delle migliori, ma l’ad Marotta è riuscito nuovamente a piazzare un paio di colpi interessanti nonostante buona parte del budget fosse destinato ai riscatti di Carlos Augusto, Frattesi e Arnautović. Zieliński e Taremi sono ottimi rincalzi, praticamente al livello dei titolari, Martínez è un ottimo portiere per il futuro (data anche l’età di Sommer) e Palacios può essere un vice-Bastoni affidabile. La mancata cessione di Correa è l’unica pecca, ma non intacca un mercato mirato e preciso.
Nuovo allenatore, nuovo schema di gioco, rosa completamente rinnovata. La nuova Juventus prende forma, e gli acquisti sono mirati e importanti: Di Gregorio può raccogliere l’eredità di un pilastro come Szczęsny, e le operazioni a centrocampo hanno completamente rinnovato un reparto che l’anno scorso era l’anello debole della squadra: Douglas Luiz, Thuram e il grande colpo Koopmeiners rinforzeranno di molto la mediana bianconera, mentre Kalulu e Cabal sono riserve affidabili. Le operazioni sugli esterni tanto volute da Thiago Motta hanno portato un giovane molto interessante come Conceição e un giocatore chiave come Nico González, che hanno il compito di non far rimpiangere un pilastro degli ultimi anni come Federico Chiesa. Nonostante la sua partenza, però, la Signora è senza ombra di dubbio la regina di questo mercato estivo.
Rifondazione totale in casa Lazio. Sono andati via elementi importanti della scorsa stagione come Kamada ma anche veri e propri giganti degli ultimi anni di storia biancoceleste come Luis Alberto, Felipe Anderson e Immobile, sostituiti da calciatori di caratura e di qualità, almeno sulla carta, enormemente inferiore. I tifosi sono furiosi, contestano il tanto odiato Lotito e ne hanno anche ben donde. La squadra si è indebolita, e non di poco, e lottare per un piazzamento europeo sarà difficilissimo. A Marco Baroni il compito di fare del suo meglio, ma si prevede una stagione a dir poco dura.
Solito mercato da Pantaleo Corvino. L’esperto uomo mercato leccese ha dimostrato ancora una volta il suo grande occhio per i giovani talenti, ma non solo. È riuscito anche a piazzare uscite importanti ma ben pagate e arrivi interessanti, per quanto nelle prime giornate si siano visti poco (uno su tutti il polacco Marchwiński), oltre a qualche vecchia conoscenza della Serie A come Lassana Coulibaly e Ante Rebić che, nonostante al Milan abbia faticato, può trovare molta più continuità di presenze e prestazioni in Salento. La salvezza sarà comunque difficile, ma i giallorossi hanno tutte le carte in regola per centrarla per la terza volta di fila.
Milan: 5.5
È difficile giudicare il mercato dei rossoneri perché, se da un lato i ruoli critici sono stati coperti, dall’altro i giocatori arrivati a Milanello non sono esattamente esaltanti. Se Pavlović si è presentato bene nonostante la débâcle di Parma, Fofana ed Emerson Royal finora hanno deluso le aspettative, mentre Morata, dopo aver fatto una buona impressione contro il Torino, si è infortunato (e comunque non è mai stato un bomber implacabile). L’arrivo di Abraham quasi sul gong può essere interessante, ma anche l’inglese deve riprendersi da un infortunio e non è detto che torni quello del primo anno di Roma. Tutto questo, inoltre, affidato ad un Paulo Fonseca rigettato dai tifosi, dopo un inizio estate passato a sognare Antonio Conte. Magari molti calciatori stupiranno ma, allo stato attuale, è troppo poco per competere per le prime posizioni.
Quest’anno, purtroppo, il condor ha deciso di volare basso. Le partenze di questa estate sono state botte molto pesanti e, soprattutto, non sostituite a dovere. L’allenatore esordiente Alessandro Nesta dovrà raccogliere un’eredità pesantissima come quella di Raffaele Palladino, che ha portato la squadra per due volte a metà classifica. Turati e Pizzignacco non sono sicuramente all’altezza di Di Gregorio, Bianco e Sensi avranno il duro compito di non far rimpiangere Colpani e Carboni e Forson sembra un oggetto misterioso, costringendo i brianzoli a sperare che Caprari torni ai livelli mostrati prima dell’infortunio. Sarà molto difficile rispettare le aspettative, e la stagione dei biancoscudati potrebbe essere sorprendentemente negativa.
Il grande colpo dell’estate napoletana si chiama Antonio Conte. Il tecnico leccese ha raccolto una sfida durissima dopo la deludente annata post-scudetto, e ha fatto qualcosa che nessuno era riuscito a fare prima, ovvero farsi accontentare (quasi) in tutto e per tutto da Aurelio De Laurentiis, che si è fatto da parte lasciando campo libero a lui e al nuovo ds Giovanni Manna. Nonostante i problemi creati dai costanti rifiuti da parte di Victor Osimhen, ceduto solo in prestito dopo la fine del mercato europeo, il Napoli non ha aspettato i capricci del nigeriano e degli altri esuberi e si è mosso per soddisfare quasi tutte le richieste dell’allenatore. Alessandro Buongiorno è un tassello importantissimo per la difesa, Rafa Marín può essere una sorpresa, Leonardo Spinazzola a parametro zero è un gran colpo, che può dare ancora molto. Ma è dal centrocampo in su che i partenopei hanno operato alla grande, nonostante le tempistiche un po’ allungate: Billy Gilmour e Scott McTominay sono ben più che alternative in mediana, mentre David Neres e Romelu Lukaku, pupillo del “sergente” Antonio, vanno a formare un tridente stellare insieme a Khvicha Kvaratskhelia, la cui permanenza è stata fortemente voluta dal tecnico. Aver trattenuto e motivato lui e Giovanni Di Lorenzo vale quanto ogni altro acquisto. Non si è riusciti a prendere un esterno destro, ma il mercato azzurro è promosso a pieni voti.
I ducali non hanno chiuso tante operazioni, ma si sono mossi bene e, soprattutto, hanno confermato i giocatori che hanno dimostrato di essere troppo forti per la Serie B la scorsa stagione come Man e Bernabé. Suzuki è un portiere affidabile, Valeri ha dimostrato subito le sue qualità, mentre Cancellieri e Almqvist sono profili molto interessanti per lo schema di gioco di Fabio Pecchia. L’allenatore crociato ha dato la sua impronta alla squadra, che è riuscita a battere il Milan e a mettere in difficoltà Fiorentina e Napoli nelle prime tre giornate, esprimendo un gioco coraggioso ed efficace. Il Parma potrebbe non essere la solita neopromossa che lotterà fino all’ultimo per salvarsi, anzi.
Una prima parte di mercato a dir poco ottima, con l’arrivo di Le Fée che ha dato nuova linfa al centrocampo giallorosso e soprattutto i colpi Dovbyk e Soulé che, insieme a Paulo Dybala, rimasto nonostante la ricchissima corte da parte dell’Arabia Saudita, formano un attacco stellare a disposizione del mister Daniele De Rossi. A centrocampo è arrivato anche Manu Koné, che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante. Mezzo voto dei problemi sorti durante la ricerca di un centrale. Saltato Danso, non chiuso neanche l’arrivo di Djalò, i capitolini hanno ripiegato sullo svincolato Hermoso, mossa che sembra più dettata dalla disperazione che da vero interesse.
Estate terribile per i tifosi granata, che hanno visto ben tre giocatori chiave lasciare la squadra. Se per Ricardo Rodríguez non c’è stata una sollevazione di tifosi, le proteste nei confronti del presidente Urbano Cairo sono arrivate a causa degli addii del capitano Alessandro Buongiorno, nuovo pilastro difensivo del Napoli, e di Raoul Bellanova, passato all’Atalanta. I sostituti, Saul Coco, Pedersen e Borna Sosa, non sono certamente all’altezza, e la piazza ha reagito estremamente male. Anche Ivan Jurić è partito, sostituito da Paolo Vanoli che, nonostante la situazione a dir poco scottante, è partito molto bene in campionato. Il mercato, però, è sicuramente sotto le aspettative, e convincere la tifoseria sarà estremamente difficile.
Il ritorno di Alexis Sánchez sa tanto di romantico, ma l’Udinese non è sembrata essere in grado di sopperire alle partenze di pedine fondamentali quali Samardžić, Nehuén Pérez, Pereyra o Walace. Importanti le conferme di Lucca e Bijol, ma i nuovi arrivi Ekkelenkamp, Pizarro e Iker Bravo, per quanto talenti interessanti, sono ancora tutti da scoprire. Ultimamente i friulani hanno avuto non poche difficoltà a salvarsi, e troppe scommesse potrebbero essere pericolose.
Poco budget, pochi rinforzi, poche certezze. Questo, in sintesi, il calciomercato del Venezia, che si è affidato ad Eusebio Di Francesco dopo la partenza di Vanoli e che, per provare ad agguantare una durissima salvezza, avrebbe dovuto intervenire forse con più decisione. L’esperienza di Duncan e la voglia di affermarsi di Nicolussi Caviglia possono essere un buon punto di partenza, ma già nelle prime giornate sono state chiarissime le difficoltà dei lagunari, che in attacco si affidano al solo Pohjanpalo. La difesa, nonostante l’arrivo di Oristanio, continua a ballare e sembra esserci ben poco da fare: gli arancioneroverdi sembrano essere i più seri candidati alla retrocessione.
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