Albert Gudmundsson non trova pace e dopo l’indagine e la sentenza sulla violenza sessuale ora rischia una squalifica: avviata un’altra indagine.
Il calciatore islandese ha esordito domenica scorsa con la maglia della Fiorentina, contro la Lazio, ed è stato subito decisivo con due gol su rigore che hanno portato tre punti fondamentali alla Viola di Raffaele Palladino. Con il suo estro, il suo talento, le giocate sensazionali a cui ci ha abituato nel corso degli anni può fare le fortune della sua nuova squadra ma ci sono anche vicende extracampo che continuano a riguardarlo e che rischiano di aprire un nuovo caos.
Il nome di Gudmundsson recentemente è stato associato all’indagine per le accuse di violenza sessuale mosse a suo carico, poi rivelatesi infondate: e ora c’è un altro problema da risolvere.
Dopo l’esordio con la maglia della Fiorentina, Albert Gudmundsson è diventato in un attimo l’idolo della piazza Viola. Indossa la maglia numero 10, che in passato è stata indossata da calciatori molto importanti e ha dimostrato di volersi prendere subito grandi responsabiliyà.
Gudmundsson è pronto a diventare un punto di riferimento per la Fiorentina e vuole che il suo nome venga subito impresso nella storia del club. Ma oltre alle qualità tecniche che sono indiscutibili, l’islandese ha anche un carattere particolare che alcune volte lo porta fuori binario.
Quanto accaduto nella giornata di ieri ne è l’esempio: ora si apre una nuova indagine su Gudmundsson che rischia grosso.
La giornata di ieri è stata molto particolare e delicata per il calcio italiano. A Genova si giocava il Derby della Lanterna valido per i sedicesimi di Coppa Italia e per l’intera giornata ci sono stati pesantissimi scontri in città che hanno portato a ore davvero drammatiche per il calcio e per la città di Genova.
Albert Gudmundsson ha rincarato la dose sui social network pubblicando una storia Instagram che ha fatto tantissimo rumore. Il calciatore islandese si trovava a Firenze e ha deciso di fotografare un cassonetto con su scritto “Doria Mer*a”, pubblicando la storia sui social.
Da lì si è scatenato il caos nei confronti del calciatore islandese, preso di mira dai tifosi della Sampdoria e da tanti altri tifosi che hanno chiesto un comportamento da professionista e non da tifoso qualsiasi. Per questo ora la Procura Federale ha aperto un’indagine per “condotta sleale e antisportiva”.
Il Procuratore Chinè ha aperto un’indagine per condotta sleale e antisportiva ai sensi dell’art 4 CGS. Già nella giornata di oggi l’attaccante di Palladino riceverà l’avviso di conclusione indagini che prelude al deferimento.
Il rischio ora è quello di una squalifica per almeno due giornate ma la sensazione è che il calciatore possa essere solo deferito o al massimo multato. La Sampdoria, molto stizzita, aveva chiesto al club viola di far rimuovere il post del giocatore.
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