Il Manchester City non sembrerebbe riuscire a trovare la soluzione ad una crisi che dura addirittura da 7 partite. Premier e Champions compromesse, il club è chiamato ad agire.
La sconfitta di Liverpool pesa ancora di più nell’economia della stagione dei Citizens, visto che la vetta della classifica del campionato dista ora addirittura 11 punti. La formazione di Guardiola ci ha però spesso abituati a rimonte incredibili, ma la situazione di oggi sembrerebbe essere completamente diversa, con lo spagnolo che non è detto rimanga alla guida del Manchester City fino alla fine della stagione, soprattutto se il rendimento dovesse continuare ad essere questo.
Manchester City in tilt: il futuro di Guardiola è in bilico
Importanti novità arrivano in merito al futuro di Pep Guardiola, protagonista del momento più complicato della sua intera carriera da allenatore. Un periodo così non l’ha praticamente mai vissuto, ed è per questo che neanche lui in questo momento sembrerebbe essere in grado di trovare una soluzione al problema.
La partita contro il Liverpool rappresentava essere lo spartiacque della stagione dei Citizens, che non hanno di certo deluso le aspettative, ma in negativo, dando per l’appunto continuità a questo periodo di crisi che quasi non avrebbe una fine. La speranza è che ovviamente già a partire dalla prossima partita le cose possano (e debbano) cambiare, anche perché sennò c’è il serio rischio di mandare all’area per la prima volta dopo anni una stagione intera, non solo in patria ma anche in Europa.
A fronte di questo la posizione di Pep Guardiola sembrerebbe essere seriamente in bilico, con questa mattina Tuttosport che ha titolato “Tilt Manchester City” in apertura. Ad Anfield, però, al momento del triplice fischio, l’allenatore spagnolo si è rivolto sia nei confronti della Kop che dello spicchio del settore ospiti mimando il 6, numero di Premier vinte, che potrebbero valergli come una sorta di paracadute fino alla fine della stagione. O forse no.
È finita l’era Guardiola: il sostituto è un top
Se le cose dovessero continuare così, l’era Guardiola potrebbe finire prima del 2026, scadenza dell’attuale (e nuovo) contratto dell’allenatore spagnolo con il Manchester City. Per un club come questo, fallire è un verbo che non esiste proprio nel vocabolario, anche perché ne conseguirebbero una serie di conseguenze importanti difficili da gestire.
A fronte di questo, Guardiola è chiamato a rimettere in riga i suoi giocatori per evitare di essere esonerato per la prima volta in carriera. L’impressione, comunque, è che al momento il Manchester City non abbia alcuna intenzione di cambiare, anche se qualche timido ed anonimo sondaggio per Zinedine Zidane lo avrebbe comunque fatto, per evitare di farsi trovare poi impreparato nel momento in cui dovesse succedere l’inverosimile.