Arrivano conferme in merito a quello che è accaduto in questi giorni dopo il malore di Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina ancora ricoverato all’ospedale Careggi per tutti i dovuti accertamenti.
Quello che è accaduto durante Fiorentina-Inter ha lasciato tutti davvero a bocca aperta. Perché il malore che ha colpito Bove durante la gara da poco iniziata è stato un vero choc per chiunque e ora ci sono delle notizie e dei retroscena proprio in merito a quanto accaduto.
Al momento il giocatore è stabile e continua a sottoporsi a tutti i dovuti accertamenti che possono chiarire e spiegare cosa è realmente accaduto e se Bove avrà anche la possibilità di rimettersi in gioco continuando a giocare a calcio, che è la prima cosa che ha richiesto quando si è ripreso.
Un grosso choc per tutti, soprattutto per i giocatori in campo che hanno perso le staffe e si sono anche agitati andando contro alcuni dei soccorsi per il mancato intervento dell’ambulanza in campo, ora però è tutto spiegato per quanto accaduto con Bove che fortunatamente sta bene ed è la cosa più importante.
Malore Bove, retroscena sull’ambulanza
A prendere la parola e ricostruire quei drammatici minuti è stato Giovanni Ghini, presidente della Fratellanza Militare, che ha raccontato quello che è accaduto al giocatore Edoardo Bove dal malore subito in poi.
Fratellanza Militare era l’associazione di volontariato che si occupava della partita di domenica ed era lì al soccorso di Bove. Tutto chiarito e spiegato per quanto accaduto con Ghini che ha raccontato tutte le tempistiche che ci sono state come i 30 secondi passati da quando il giocatore è caduto a terra fino all’arrivo dei soccorsi con tutti i dovuti apparecchi che sono serviti per rianimare il ragazzo.
Una situazione difficile ma dove tutti sapevano esattamente cosa fare senza farsi prendere dall’emotività e dal pancio. Perché è proprio questo il lavoro perfetto fatto dai soccorsi che con lucidità erano gli unici capaci di mantenere le calma e di dare soccorso a Bove che dopo aver perso conoscenza e grazie al defibrillatore semiautomatico ha ripreso battito e a respirare anche autonomamente.
Una volta che sono tornati i parametri vitali che il dottore ha deciso di partire verso l’ospedale e lì l’ambulanza ha fatto il giusto lavoro restando a bordo campo. Perché Ghini ha spiegato che il peso eccessivo dell’automobile avrebbe potuto avere problemi sul terreno di gioco e restare bloccata. Per questo Bove è stato trasportato fino all’ambulanza e poi dritto fino all’ospedale.
In 13 minuti Bove dal campo era arrivato all’ospedale e intanto aveva anche ripreso conoscenza, lì poi in un solito stato di agitazione che c’è in tutte le persone che riprendono conoscenza, è stato poi tranquillizzato grazie agli interventi di anestesisti e medici di urgenza.